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rogetto della Comunità Magnificat

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L’amore di Dio prende forma nei poveri

Dall’Esortazione apostolica Dilexi te sull’amore verso i poveri di Papa Leone XIV

L’Esortazione apostolica Dilexi te sull’amore verso i poveri di Papa Leone XIV, promulgata il 4 ottobre 2025, ci invita a riscoprire l’amore di Dio in particolare per i dimenticati, per i più piccoli della società, spesso messi ai margini.

Proponiamo qui di seguito una sintesi dell’Esortazione a cura del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale:

“L’opzione preferenziale per i poveri” produce un rinnovamento nella Chiesa e nella società, quando riusciamo a liberarci dall’autoreferenzialità e permettendoci di ascoltare “il grido dei poveri”.

L’illusione di una felicità basata sulla ricchezza e sul successo ad ogni costo alimenta una cultura che «scarta» gli altri.

Anche i cristiani possono lasciarsi influenzare da ideologie mondane, come dimostra il fatto che l’esercizio della carità risulti spesso disprezzato o ridicolizzato. Dio è amore misericordioso; Egli si è rivolto alle sue creature, prendendosi cura della loro condizione umana e, quindi, della loro povertà. Proprio per condividere i limiti e le fragilità della nostra natura umana, Egli stesso si è fatto povero, condividendo con noi anche la radicale povertà della morte. Si comprende bene, allora, perché si può anche teologicamente parlare di un’opzione preferenziale da parte di Dio per i poveri, “preferenza” che non indica mai un esclusivismo o una discriminazione verso altri gruppi.

La cura dei bisognosi è una costante nella vita della Chiesa che prende la sua forma più recente anche in tanti movimenti popolari nati per difendere i diritti dei poveri contro le cause strutturali della povertà.

La cura dei poveri fa parte della grande Tradizione della Chiesa, come un faro di luce che, dal Vangelo in poi, ha illuminato i cuori e i passi dei cristiani di ogni tempo. Pertanto, dobbiamo sentire l’urgenza di invitare tutti ad immettersi in questo fiume di luce e di vita che proviene dal riconoscimento di Cristo nel volto dei bisognosi e dei sofferenti.

I cristiani non possono considerare i poveri come un problema sociale, ma come una«questione familiare», essi sono «dei nostri». A tal proposito, la parabola del Buon Samaritano (Lc 10,25-37) ci invita a riflettere sul nostro atteggiamento davanti al ferito lungo la strada. Le parole «Va’, e anche tu fa’ lo stesso» (Lc 10,37) sono un mandato quotidiano.