P
rogetto della Comunità Magnificat

Realizzato dalla Fondazione Magnificat E.T.S.

Buon santo Natale a tutti gli amici di Operazione Fratellino !!!

Cari amici di Operazione Fratellino, nell’augurare a ciascuno di voi un santo e benedetto Natale, condividiamo un estratto dell’Omelia del Santo Padre Francesco del 24 dicembre 2022 in cui il Papa sottolinea tre aspetti fondamentali di questa Celebrazione: la vicinanza, la povertà e la concretezza.
Che queste parole tocchino il cuore di tutti e ci aiutino a vivere il Natale pienamente quest’anno. 

Noi vi ringraziamo immensamente per il vostro sostegno e vi chiediamo ancora una volta di aiutarci ad aiutare i nostri fratellini più poveri nel mondo. Auguri a tutti voi!!!

“Questa notte, che cosa dice ancora alle nostre vite? Dopo due millenni dalla nascita di Gesù, dopo molti Natali festeggiati tra addobbi e regali, dopo tanto consumismo che ha avvolto il mistero che celebriamo, c’è un rischio: sappiamo tante cose sul Natale, ma ne scordiamo il significato. E allora, come ritrovare il senso del Natale? E soprattutto, dove andare a cercarlo?
La mangiatoia: per ritrovare il senso del Natale bisogna guardare lì. Ma perché la mangiatoia è così importante? Perché è il segno, non casuale, con cui Cristo entra nella scena del mondo. È il manifesto con cui si presenta, il modo in cui Dio nasce nella storia per far rinascere la storia. Che cosa ci vuole dire dunque attraverso la mangiatoia? Ci vuole dire almeno tre cose: vicinanzapovertà e concretezza.
Nella mangiatoia del rifiuto e della scomodità, Dio si accomoda: viene lì, perché lì c’è il problema dell’umanità, l’indifferenza generata dalla fretta vorace di possedere e consumare. Cristo nasce lì e in quella mangiatoia lo scopriamo vicino. Non resta distante, non resta potente, ma si fa prossimo e umile.
La mangiatoia di Betlemme, oltre che di vicinanza, ci parla anche di povertà. Attorno a una mangiatoia, infatti, non c’è molto: sterpaglie e qualche animale e poco altro. Le persone stavano al caldo negli alberghi, non nella fredda stalla di un alloggio. Ma Gesù nasce lì e la mangiatoia ci ricorda che non ha avuto altro intorno, se non chi gli ha voluto  tutta gente povera, accomunata da affetto e stupore, non da ricchezze e grandi possibilità. La povera mangiatoia fa dunque emergere le vere ricchezze della vita: non il denaro e il potere, ma le relazioni e le persone.
Arriviamo così all’ultimo punto: la mangiatoia ci parla di concretezza. Infatti, un bimbo in una mangiatoia rappresenta una scena che colpisce, persino cruda. Ci ricorda che Dio si è fatto davvero carne. E allora su di Lui non bastano più le teorie, i bei pensieri e i pii sentimenti. Gesù, che nasce povero, vivrà povero e morirà povero, non ha fatto tanti discorsi sulla povertà, ma l’ha vissuta fino in fondo per noi. Dalla mangiatoia alla croce, il suo amore per noi è stato tangibile, concreto.
Non lasciamo passare questo Natale, fratelli e sorelle, senza fare qualcosa di buono. Visto che è la sua festa, il suo compleanno, facciamogli regali a Lui graditi! A Natale Dio è concreto: nel suo nome facciamo rinascere un po’ di speranza in chi l’ha smarrita!”

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AUGURI DA TUTTO IL CDA e LO STAFF DELLA FONDAZIONE:

Stefano, Luca, Cristina, Daniela, Daniele, Teresa, Giacomo, Giorgio, Andrea, Maria Luisa, Aldo, Michele, Sara, Alessandra, Geta, Massimo, Monica, Elena, Ferdinando, Paola e Oreste